Noi tessili - Quel giorno la "dea bendata" era da un'altra parte

 

Ancora da $il gatto e la volpe associati$

$furbone$ ha venduta una macchina ad un cliente di riguardo

Si tratta, mi dicono, di un "nome rinomato" nel campo del tessile di lusso

faceva e lavorava tessuti di gran pregio e di grande delicatezza

insomma: non stiamo certamente parlando dello straccio per i pavimenti


Data l'occasione, che permette anche di:

"far recuperare alla ditta quella fama internazionale che aveva e che merita ancora"

$furbone$ è riuscito a vendere non solo "LA" macchina, ma tutto il "ciclo di lavorazione"

ripensandoci adesso sembrano le stesse fregnacce che pronunciano quelli di Industria 4.0 cinquepuntozero e 6punto0; non so a quanto sono arrivati e non mi interessa.


Comunque, tradotto nella mia lingua la cosa è semplice:

ha "venduto" fumo (anzi vapore) e adesso raccatta qualcosa che non ha per (S)contentare il cliente


Si tratta in buona sostanza di una macchina che inumidisce a vapore (eccolo, il fumo) un tessuto delicatissimo, mentre un tappeto vibrante fa al tessuto un vibromassaggio

Cosa serva questo non lo so


ci sono poi uno svolgitore all'inizio, che svolge, appunto, il "bobinone" di tessuto e lo posa sul tappeto

e un avvolgitore alla fine, che si riprende dal tappeto il tessuto e "delicatamente" lo riavvolge sul rocchetto, ne fa un bobinone e poi boh... credo che lo spediscano al prossimo passo di lavorazione


La "furbata" è stata di NON costruire la macchina, ma di comperare i singoli "gruppi" da sub-fornitori

e fare la spedizione al cliente finale direttamente e senza passare dal "Via", ops da Busto Arsizio


Almeno la volta di "la ventola gira sbagliata" i pezzi erano nostri e li conoscevamo, qui manco quello.



il meccanico quella volta non era $fido meccanico$

era un'altro, anche più "skillato", come si dice adesso 

nome in codice: $martello$, non è che sia tranquillizzante...

ma nulla di grave, è solo che per ogni problema lui 'prima' prende in mano il martello, poi "risolve"


invece quel giorno $fido meccanico$ stava montando una macchina in Brasile, ci saranno due storie...


com'è come non è, si arriva al momento che le macchine sono montate

sì! non "LA", ma "LE" macchine

tre gruppi di cilindri e rulli e motori e pulsanti e spiette tutte

Qual'è il problema?, direte voi


Sono tre (3) pulsanti di accensione, tre pulsanti di stop e tre comandi di velocità tessuto...

...indipendenti...

...e distanti tra loro...

... due gruppi da una parte della linea macchine e uno dall'altra


e cliente giustamente dice che così facendo ora che è riuscito a regolare le impostazioni macchina ha "buttato via" l'intera pezza di preziosissimo tessuto


Tempesta nella testa di $furbone$, $furbone jr$ e $cagadubbi

la soluzione, al solito, è inviare un $cavaliere errante$ a risolvere i guai

che poi di $cavalieri erranti$ siamo rimasti io e la mia immagine allo specchio...

Dovrei sentirmi come il 7° Marines a Guadalcanal

invece mi sento come il 7° cavalleria nei film western

o, forse più propriamente, come il 7° bersaglieri a El Alamein...



però mi faccio forza e con $cagadubbi$ elaboriamo il piano "sho-go" ovvero "operazione vittoria"

piano che alla voce "forze disponibili" comprende me, la super5, una manciata di relè a 24 volt, qualche cacciavite e un tester; altro non abbiamo in casa

Mi veniva da piangere, a considerare la sproporzione tra il problema e le forze disponibili per la soluzione


Intanto che guido per le autostrade "a nord dell'Italia" (Svizzera italiana, Svizzera tedesca, Germania, Austria), noto che i cartelli sono strani (o erano strani quelli che li hanno scelti)

all'uscita c'è scritto "uscita", e basta

Per dove? non si sa!

se uno non ha "pigliato giusto" il cartello prima, che lo dice, è semplicemente perso nel nulla

quella volta ho pensato seriamente che perdermi in Austria, senza cellulare, senza sapere la lingua, senza conoscere la strada, senza cartina, con poco gasolio, forse era comunque meglio che arrivare dal cliente.

Avevo ragione

Al mio arrivo è $martello$ che mi aspetta sul cancello: mi deve spiegare che il cliente è al limite della sopportazione, serve che io faccia un miracolo

perché, parole sue: 

questa macchina la hanno messa insieme sperando nella dea bendata, e quel giorno la dea bendata era al cesso


Tanto per descrivere la situazione la "macchina" si presentava come il puro accostamento di tre macchine differenti che non avevano nemmeno lo stesso colore di vernice, senza considerare che... 

(ma questa è la ciliegina sulla torta, la tengo per dopo)

accendendole, le tre macchine partivano in tre momenti differenti a tre velocità differenti e da una parte il tessuto si accumula e tocca terra (sporcandosi come un maiale) e dall'altra tira fino deformarsi e rovinare le fibre

e per regolarne la velocità bisogna correre avanti e indietro E a destra e sinistra delle macchine

spegnerla peggio ancora


Da un cliente che, tanto per dare l'idea della classe, ha il suo nome serigrafato sui cavi elettrici dello stabilimento.


In qualche maniera riusciamo a far si che almeno lo stop di emergenza sia univoco per le macchine, ma oltre non si può fare

Alla prova scopriamo la ciliegina:

l'altezza da terra dell'ingresso di una macchina non è uguale all'altezza dell'uscita della precedente, e via così...


ovvero il tessuto esce da una, e viene semplicemente "lasciato cadere", ovvio che quando arriva alla macchina successiva ci sono più pieghe che altro

alla macchina dopo invece il tessuto invece viene "strappato via" in alto


un disastro, semplicemente un disastro


un tessuto preziosissimo e delicatissimo esce dalla macchina che sembra un giornale spiegazzato (e non sto esagerando)


esito:

NON mi era mai capitato prima, e mai più mi capiterà dopo

$prode cavaliere$ e $martello$ sono stati accompagnati al cancello, con preghiera di non ritornare



PS, piano "sho-go" ovvero "operazione vittoria" è stata l'ultima sortita della corazzata Yamato, il suo canto del cigno, la sua missione suicida


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