Storia di una casa - Il lavoro: se lo hai lo perdi, o lo lasci
Non mi riferisco al mio, ma a quello di $amico fidato$.
Eravamo rimasti che gli avevo prestato una bella cifra per chiudere la questione mutuo con la banca.
Mi stava restituendo a rate la cifra quando ho perso il lavoro.
(a causa dei miei problemi di salute, non ero ancora stato riconosciuto invalido, nemmeno sapevo di esserlo)
E quindi ci contavo, sulla rata di reso del prestito, ma anche di affitto della casa.
Perché letteralmente ci campavo, con quei soldi.
Un giorno te lo trovo in giro per $città al monte$ e gli chiedo: come va? cosa fai di bello?
- Sono in giro perché non lavoro.
- Ferie?
- No, ho dato le dimissioni che tra un mese e mezzo vado a lavorare da altri...
... e poi altre amenità poco importanti
e io mi metto a pensare:
Ma porca puzz..., io qui che mi struggo per tenere tutto in equilibrio e questo, che ha una casa che tiene vuota grazie a un debito che ha con me, si permette anche di giocare al saltabecco con il lavoro che gli serve per pagare i debiti (con me, azz. accid. cav..)
Oltretutto sapendo che tempo fa si è rifiutato di affittarmela, che avrebbe dato una forte mano a me e recuperato soldi lui.
Ecco che $amico fidato$, che era già passato ad $amico e basta$ è scivolato ancora di una posizione diventando $inquilino standard$.
Forse forse i gradini che ha fatto (in discesa) nella mia stima sono stati anche di più, un giorno racconterò la "storia sanitaria"; anche in quel caso $inquilino standard$ ha perso qualche punto, ma allora ci badavo meno.
Devo dirlo che a breve ha anche saltato qualche rata sia del prestito che dell'affitto?
Per onestà alla fine i soldi li ho presi tutti, ma quando mi sarebbero serviti non c'erano e so io che salti ho dovuto fare, io, per trovare soldi che avrebbe dovuto darmi lui.
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